“Questi fratelli e sorelle avevano una loro posizione, una loro serenità lavorativa e si sono ritrovati da un momento all’altro senza nulla. Per loro si tratta ora di ricominciare, con un’altra lingua, in un altro contesto, in altre situazioni e con la sofferenza per i loro parenti che sono rimasti in Afghanistan. Io, da parte mia, ho cercato di far sentire loro il calore della nostra amicizia. Spero che nasca per loro un percorso bello anche se non ci facciamo illusioni, perché sappiamo che anche qui da noi la situazione non è facile, quindi li abbiamo invitati ad avere pazienza come in tutte le situazioni di questo genere”. Sono queste le prime parole del vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno che ha visitato nella sua prima settimana da pastore di Foligno la prima famiglia afgana accolta dalla Fondazione Arca e dalla Caritas diocesana di Foligno. “Non fermiamoci qui – ha dichiarato monsignor Sorrentino – Per noi cristiani quest’apertura di cuore è quanto di più bello e profondo ci possa essere. Siamo fratelli e dobbiamo vivere da fratelli. Naturalmente questo è un inizio e noi faremo del nostro meglio. Non possiamo fare miracoli ma il miracolo del bene lo dobbiamo fare e abbiamo cominciato a farlo”.