Dalla Gazzetta di Foligno del 16/05/2021

Accoglienza ed inclusione lavorativa. Sono i punti cardine del progetto “La fattoria – Neos kosmos social house” che la Caritas Diocesana di Foligno ha potuto realizzare grazie ai fondi Cei 8×1000. Un progetto su cui sono stati investiti 120mila euro – stanziati in parte dalla Diocesi di Foligno ed in parte da Caritas Italiana – e nato con l’obiettivo di dare un supporto concreto alle persone che si trovano in condizioni svantaggiate, con particolare attenzione a chi vive situazioni di fine pena, favorendone il reinserimento sociale. Un progetto che ha preso forma nella “Fattoria solidale” che la Caritas, attraverso “L’Arca del Mediterraneo”, gestisce a Spello. Qui, le persone accolte hanno la possibilità di lavorare e di farlo a stretto contatto con la natura. Partita nel 2019, l’esperienza dell’inserimento nella fattoria ha coinvolto fino ad oggi, in un sistema di turn over, 8 persone, di cui cinque in accoglienza fissa perché in situazioni di fine pena, mettendo loro a disposizione anche un luogo in cui vivere nelle strutture di cui la Caritas dispone e nella stessa fattoria di Spello, e le altre attraverso la formula del permesso premio. Ciascuna di loro con una storia a sé stante alle spalle e sulla quale è stato costruito un percorso di inclusione personalizzato, che ne ha determinato – tra l’altro – anche la permanenza all’interno del progetto. Una permanenza che, di fatto, ha oscillato per tutti gli accolti tra i tre e i sei mesi. Durante questo periodo le persone inserite nel progetto “La fattoria – Neos kosmos social house” si sono occupate di tutte quelle attività che sono proprie di una realtà agricola come quella realizzata, appunto, nella campagna umbra, al confine tra i comuni di Foligno e Spello. Lì, quotidianamente gli accolti si prendono cura degli animali, dando loro da mangiare e mantenendo puliti recinti e stalle. Lì, quotidianamente si occupano dei terreni coltivati, della potatura delle piante, degli olivi e dei vitigni che crescono rigogliosi. Lì, quotidianamente raccolgono i frutti che la terra dona e che vengono poi messi a disposizione delle opere segno della Caritas per la preparazione dei pasti della Mensa e per l’Emporio della solidarietà, al servizio delle fasce più bisognose delle comunità. A beneficio, quindi, di quelle famiglie che, vivendo in situazioni di difficoltà, si rivolgono ai centri di ascolto della Caritas per far fronte ai bisogni primari, come può essere la necessità di beni alimentari. Per chi è inserito all’interno della fattoria, dunque, non solo un’occasione di inclusione lavorativa ma anche un modo per fare del bene, per contribuire nel dare risposta alle esigenze di chi si trova in condizioni di disagio. Grazie ai fondi Cei 8×1000, a prendere vita è stata una realtà capace di dare risposta ad una pluralità di bisogni non solo di carattere economico-reddituale ma anche sociale, che sono andati via via aumentando con l’arrivo dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, a seguito della quale sono nate nuove forme di povertà. “Grazie all’attività del nostro Osservatorio delle povertà e delle risorse – ha commentato il direttore della Caritas Diocesana di Foligno, Mauro Masciotti – siamo riusciti ad individuare tutta una serie di esigenze lavorative espresse da tante persone appartenenti alla nostra comunità. Ed essendo il nostro un territorio agricolo, abbiamo pensato di dar vita al progetto ‘La fattoria – Neos kosmos social house’ come strumento per ridare dignità a chi oggi, per i più svariati motivi, è in cerca di un’occupazione”.