Il suo logo è un autografo, una firma che suggella un patto e che, con il suo nome, evoca un luogo sicuro. Stiamo parlando del progetto SAFE: un progetto partito nell’autunno 2021 grazie al finanziamento del Ministero del Lavoro e che ha il compito di coordinare l’attività di realtà presenti in modo capillare su tutto il territorio del Paese. Realtà esperte e attive da anni, quelle coinvolte (tra queste la Fondazione Arca del Mediterraneo onlus) per rispondere in maniera puntuale ai bisogni crescenti dei poveri.

L’appello però – precisa Marco Pagniello, responsabile dell’Ufficio politiche sociali e promozione umana di Caritas Italiana – è rivolto a tutti: “la coesione sociale, la crescita del benessere delle comunità e la lotta alla povertà richiedono, soprattutto nella situazione attuale, la mobilitazione di tutti”. Ad oggi, infatti, sono più di 2 milioni le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta, il 7,7% del totale: una cifra che impedisce agli enti caritatevoli di risolvere da soli questa sfida. Nasce a tale scopo il progetto SAFE: una rete per sostenere progetti di reinserimento lavorativo assieme ad azioni di sensibilizzazione sul tema della povertà sanitaria.

Il progetto sarà comunicato in rete e descriverà le attività già in essere e le storie vere di lavoratori, ospiti, volontari dei progetti in giro per l’Italia attraverso il sito internet www.progetto-safe.it e la pagina Facebook SAFE – rete per l’inclusione e la salute.

Hanno aderito al progetto enti nazionali e locali, in un’ottica di sussidiarietà circolare, tra i quali: Banco Farmaceutico, ACLI – CTA, Caritas Italiana.