“Fratello”, dal latino, frater, che è parallelo al sanscrito bhrathar, derivante a sua volta dalla radice bhar: sostenere, nutrire. Ed è proprio questo – sostenere, nutrire – il senso ultimo del nuovo centro di accoglienza e formazione “Fratelli Tutti”: un luogo-simbolo a tante dimensioni che ha visto il suo taglio del nastro stamattina 30 aprile in viale Ancona a Foligno alla presenza della presidente della Regione Donatella Tesei, del Sindaco di Foligno Stefano Zuccarini, del presidente della Cei mons. Bassetti, del vescovo di Foligno mons. Sorrentino e del neodirettore di Caritas Italiana don Marco Pagniello.

Un centro, questo, ha ricordato il vescovo di Foligno, con una triplice anima: quella del servizio alla vita e alla famiglia, quella della formazione (teologica, attraverso una scuola di formazione dedicata, economica, attraverso la messa a punto di una scuola di economia della fraternità, e pastorale, attraverso la costituzione di un laboratorio per il rinnovamento pastorale). Ultima anima, infine, quella dell’accoglienza e dell’assistenza, queste ultime, gestite direttamente dalla Caritas diocesana di Foligno attraverso la Fondazione Arca del Mediterraneo, suo braccio operativo, grazie a una molteplicità di strumenti tra cui un nuovo emporio della solidarietà – di imminente apertura -, un poliambulatorio solidale, e agli appartamenti dedicati all’accoglienza di chi soffre ed è protagonista di una marginalità. Un’anima, questa, richiamata alla mente dal dono di Anatoli, fuggito dalla guerra in Ucraina e che ha dipinto il luogo di pace dove ora è accolto a Foligno dalla Fondazione Arca assieme ad altri suoi connazionali e alla moglie, nella speranza di poter presto tornare a casa. Ma la chiave di tutto – hanno chiosato gli operatori della Caritas diocesana citando l’enciclica “Fratelli Tutti” e accennando alle tante realtà che sono linfa per il centro – è stare insieme perché ” da soli si rischia di avere miraggi ma è solo insieme che si può sognare.”

Ed è proprio per rammentare questa multidimensionalità che il taglio del nastro di oggi è stato preceduto dal pomeriggio di venerdì 29 aprile con il convegno promosso dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e per il lavoro “Creare lavoro per rigenerare un territorio, una comunità”,  per avviare una riflessione sullo scottante tema del lavoro con studiosi, imprenditori e amministratori locali.

Qui il videoracconto degli spazi e dello spirito del centro